Il gusto del Made in Italy a Cuba

Di Daily Pérez Guillén

Il “Made in Italy” si fa sentire sempre più spesso nel palato dei cubani. Le imprese private e statali incorporano materie prime, attrezzature e modi di fare nella produzione di gelati, formaggi, pasta, yogurt e altri prodotti alimentari.

È un momento di opportunità a Cuba, hanno commentato diversi imprenditori con cui il team TTC ha avuto scambi durante la Fiera Internazionale dell’Alimentazione, delle Bevande e dell’Imballaggio che si è tenuta settimane fa nel quartiere fieristico Pabexpo dell’Avana.

L’ha espresso anche l’ambasciatore del Paese europeo a Cuba, Roberto Vellano, nelle parole che ha scritto per un dossier dei partecipanti all’evento: “siamo lieti di registrare la presenza di un gruppo ampio e qualificato di imprese italiane, di cui fanno parte anche nuove imprese a Cuba: è un segnale importante ancora di più se si considera il momento complesso che sta attraversando l’economia e che, come è inevitabile, si ripercuote anche sulla situazione commerciale e finanziaria di tante imprese italiane attive in questo mercato. Continuano però a lavorare con straordinaria determinazione per creare nuove opportunità di crescita”.

Lácteos Mariel è una di quelle aziende che si impegna a decollare sulla scena cubana. “Viene qui con un contratto di venticinque anni che può essere prorogato per altri venticinque anni”, dice il suo vicedirettore Luis Alberto Sosa Carrasco. L’origine di questa attività è legata alla famiglia Bellati, che da più di un secolo si è sviluppata nel settore agroindustriale e spera di continuare oltre i confini dell’Italia. A Cuba, questa azienda è stata fondata nella Zona Speciale de Sviluppo Mariel nel 2019 e dopo il periodo COVID 2019, nel febbraio di quest’anno, ha iniziato la sua produzione anche senza concludere totalmente l’investimento previsto.

“Stiamo integrando le produzioni dal meno al più. Siamo partiti da quelli che richiedono meno processi tecnologici, cioè, meno infrastrutture, come il formaggio e il burro. L’investimento nella prima fase dovrebbe essere completato in estate perché siamo già in fase di assunzione per la “seconda”, afferma Sosa Carrasco.

Luis Alberto Sosa Carrasco, vicedirettore Lacteos Mariel

“La nostra intenzione era quella di occupare almeno il 30% di questo settore del mercato, soprattutto turistico. Qual è lo scenario adesso? L’industria lattiero-casearia cubana ha difficoltà a reperire le materie prime e la sua tecnologia è obsoleta. Oggi la concorrenza sono le piccole imprese private; visti indipendentemente non sono grandi produttori, nel complesso è una concorrenza molto grande. La soluzione che abbiamo cercato è quella di realizzare grandi produzioni. Il progetto iniziale prevedeva la lavorazione di circa quindicimila litri di latte al giorno. Oggi ne lavoriamo 50mila dal latte in polvere. Cioè ricostituiamo il latte e da lì con una ricetta italiana creata più di cinquant’anni fa e con la tecnologia portata al cento per cento da quella nazione. I processi e la tecnologia sono conoscenze familiari. Produciamo quei volumi con prezzi e qualità internazionali.

Nel giro di poche settimane, Lácteos Mariel spera di avviare una nuova linea di produzione. “Inizieremo a produrre yogurt a partire da luglio con una capacità potenziale di 37mila litri al giorno. Nel caso del gelato abbiamo una capacità di quattro tonnellate di gelato al giorno”.

Roberto Morisi e Samuel Fabbri, Cocinando en Cuba. Foto: TTC.

Un’altra azienda arriva nell’arcipelago caraibico con un nome che ben definisce il suo interesse per questo mercato. “Cucinando a Cuba è presente in Italia da molto tempo e in Europa da più de vent’anni. Distribuisce tutto ciò che ha a che fare con le cucine industriali. Parliamo poi della vendita di macchine, attrezzature, arredi per ristoranti, gelaterie, alberghi e aziende alimentari. Qui lavoriamo soprattutto con l’universo delle piccole e medie imprese ma siamo aperti a qualsiasi tipo di attività, sia statale che privata”, conferma il suo rappresentante a Cuba, Samuel Fabbri.

I dirigenti di Cocinando en Cuba evidenziano il loro interesse nel garantire un servizio di assistenza per qualsiasi tipologia di prodotto nel loro portafoglio che comprende griglie, friggitrici, macchine per pasta, affetta patate, affettatrici, impastatrici, macchine automatiche per fare hamburger, conservatrici di gelato, tra gli altri. “Conosciamo molte situazioni di apparecchiature che non funzionano per mancanza di pezzi. Siamo disposti anche a formare tecnici”.

“Siamo convinti che sia un momento storico particolare per Cuba in cui è necessario entrare perché è un mercato interessante, anche noi abbiamo amore per l’Isola e possiamo mescolare commercio e amore per il Paese”, rivela.

Il Gruppo Raso non è da meno. Con sede a Cuba dal 2017, offre macchinari, materie prime per gelaterie, panifici, pasticcerie e ristorazione in generale; così come il know-how per la preparazione di questi prodotti. Le più importanti gelaterie private del Paese utilizzano sia le materie prima che le attrezzature che questa realtà importa dall’Italia. Ma stringe anche alleanze con catene internazionali del settore turistico come Melià o Iberostar, secondo quanto ha detto a TTC Michele Parollini, il suo direttore commerciale.

Gelatti fatti per Raso Group

L’ICE, Agenzia governativa per la promozione all’estero e la internazionalizzazione delle imprese italiane, accoglie con piacere queste iniziative imprenditoriali. “Svolgiamo attività di informazione, assistenza, promozione e formazione per le piccole e medie imprese, utilizzando i più moderni strumenti promozionali e di comunicazione multicanale, con l’obiettivo di rafforzare l’eccellenza del Made in Italy nel mondo”, si legge nella nota firmata da Simona Autuori, sua direttrice a Cuba, nel piccolo catalogo diffuso alla Feria Internazionale dell’Alimentazione, delle Bevande e del Packaging 2024 per promuovere la presenta italiana nel quartiere fieristico Pabexpo.

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