Cuba: l’Intelligenza Artificiale è già qui

“Navigare nell’orizzonte dell’Intelligenza Artificiale: opportunità e minacce per i piccoli Stati in via di sviluppo nei Caraibi”, una presentazione di Rodney Taylor, Segretario Generale dell’Unione delle Telecomunicazioni nella regione, inquadrò durante la XIX Convenzione sull’Informatica 2024, i vari usi de questa nuova applicazione, le cui potenzialità spaziano dal settore agroindustriale alla medicina per ottenere una diagnosi accurata.

Il rappresentante dell’organizzazione internazionale ha fatto intendere che l’Intelligenza Artificiale potrebbe essere utilizzata per risolvere problemi globali, ma allo stesso tempo ciò comporta un grande rischio dato il suo possibile utilizzo per scopi dannosi.

Egli ha sottolineato la creazione di un gruppo consultivo affinché il Sistema delle Nazioni Unite si impegni nel progresso e nella governance internazionale e che presenterà alcune proposte al prossimo Vertice del Futuro.

Infine, Taylor ha invitato i paesi dei Caraibi a tenere un dibattitto etico nel senso umanistico dell’Intelligenza Artificiale, a farne un uso strategico per perseguire lo sviluppo economico e sociale e ha invitato Cuba a far parte di questo gruppo di lavoro nella regione.

Intelligenza artificiale, il caso di Cuba

L’Intelligenza artificiale è già qui con noi, non è solo una tendenza tecnologica, e il suo efficace dispiegamento sarà fondamentale per affrontare e trarre vantaggio dalla necessaria trasformazione digitale del Paese”. Queste sono alcune delle idee che la giovane dottoressa Yailé Caballero Mota, esperta cubana in materia, ha condiviso con i suoi colleghi in un discorso magistrale durante la XIX Convenzione di Informatica 2024.

La professoressa ha precisato che si tratta di una tecnologia in forte espansione, con un grande potenziale trasformativo e un’elevata capacità di migliorare la competitività.

Lei, che ha seguito l’evoluzione dagli anni 2000 ad oggi, è convinta della necessità di una sua applicazione basata su un uso etico, trasparente e spiegabile, nonché della definizione di regole chiare a livello nazionale e internazionale.

Dottoressa Yailé Caballero Mota.

Cuba scommette anche sull’uso dell’Intelligenza Artificiale, ha assicurato Caballero Mota esemplificando la sua affermazione: “Esiste una comunità di ricercatori nelle università e nei centri scientifici che sviluppano tecniche e applicazioni”.

Secondo i riferimenti di Scopus, a Cuba c’è una tendenza crescente a studiare e pubblicare documenti sull’Intelligenza Artificiale, tra cui spiccano autori legati all’Università centrale “Martha Abreu” de Las Villas. Circa 80 medici e 70 master studiano l’Intelligenza Artificiale, così come circa 90 dottorandi”, ha osservato, in argomenti come Apprendimento Automatico e Estrazione di dati, Processamento del linguaggio Naturale e estrazione di testi, analisi di dati di massa e Big Data, Reti Neuronali di Apprendimento profondo, tra gli altri.

La direttrice delle Relazioni Internazionali dell’Università di Camaguey ha riferito anche dell’inaugurazione nell’ottobre 2023 in Cina dell’Istituto Internazionale di Ricerca sull’Intelligenza Artificiale, da cui il Paese caraibico potrà trarre vantaggio dai risultati scientifici per applicazioni pratiche.

“L’uso diffuso dell’Intelligenza Artificiale avverrà più velocemente di quanto possiamo prevedere. A Cuba abbiamo la visione di applicarlo eticamente”, ha affermato citando le aziende nazionali che già lo utilizzano nella bioinformatica, nei video di sorveglianza, nella sicurezza informatica, nei dati grandi oppure nell’apprendimento approfondito. Questi includono Biocubafarma, Datys, Geocuba e Softel.

In altre sale del Palazzo dei Congressi, la presidente dell’Unione degli Informatici di Cuba, Aylin Febles, ha affermato che “l’Intelligenza Artificiale è entrata silenziosamente negli spazi, ma non tanto in Informatica 2024.

Lo ha affermato presentando la conferenza virtuale di Jorge Mungia, specialista del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite in Messico, sull’Intelligenza Artificiale Generativa con un approccio sostenibile ai processi pubblici; un’esperienza che si basa sull’identificazione di cicli rapidi per comprendere le sfide e le opportunità emergenti nei contesti locali da una visione centrata sugli esseri umani.

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